Una passione per la montagna che inizia fin da piccolissimo e che permea tutta la sua famiglia, è questo che contraddistingue Marco Bassino, borgarino gestore del rifugio Questa. Le numerose sfide del vivere e lavorare in quota non hanno spaventato il giovane rifugista, che anzi, grazie a questa opportunità, è riuscito a realizzare un sogno. Grazie ai finanziamenti del GAL, il rifugio è diventato ancora più accogliente e suggestivo, un vero angolo di paradiso dove toccare il cielo con le dita.

Qual è la storia del vostro rifugio?

Io, Marco Bassino, il rifugio l’ho preso in gestione a 19 anni. Questo è un rifugio privato, non rientra nella rete dei rifugi CAI, e l’ex gestore andava in pensione, quindi voleva cedere la licenza, io sono entrato in contatto, ci siamo accordati e sono entrato in possesso della gestione, ho acquistato la licenza. A parte il Valasco, tutti gli altri rifugi sono invece a conduzione CAI, quindi si potrebbe subentrare solo tramite bando. Io e la mia famiglia siamo sempre stati frequentatori di quella vallata e già affittuari di un altro immobile vicino al rifugio, conoscevamo già la zona, i miei e mio fratello mi hanno aiutato a realizzare questo sogno, anche perché la mia gestione è iniziata in un periodo particolarmente difficile, nel 2020, in piena pandemia. Proprio per questo, il primo bando a cui ho partecipato tramite il GAL aveva come presupposto l’individuazione di una metodologia turistica per nuovi scenari, compresa una pandemia o un’epidemia, noi come proposta avevamo presentato casette esterne da montare durante la stagione estiva. Per cui, dopo aver ottenuto il permesso dall’Ente Parco delle Alpi Marittime e il benestare del Comune di Valdieri, abbiamo posizionato alcune casette a due posti in modo da offrire un servizio di pernottamento senza le camerate, garantendo così il distanziamento.

Come avete conosciuto il GAL?

Io sono entrato in contatto con il GAL su consiglio di Giuseppe Canavese, ex direttore del Parco delle Alpi Marittime, mi aveva consigliato di prendere visione di questi bandi che facevano proprio al caso mio ed è stato un consiglio più che utile, infatti ne sono seguiti finanziamenti importanti per la mia attività.

Cosa avete ottenuto?

Con il primo bando, il bando turismo, abbiamo fatto molti lavori, installato arredi, tra cui il mobile all’interno, il bancone esterno e la terrazza. Oltre a questo ovviamente, sempre col primo bando, abbiamo installato le 4 skyroom in legno, le famose “casette”. Con il secondo bando invece ci siamo muniti di frigo e freezer. Il sostegno del GAL è stato vitale, a maggior ragione visto il periodo buio in cui ho iniziato la mia avventura. Sempre grazie al GAL abbiamo anche installato una pala eolica e così, con il fotovoltaico preesistente, siamo totalmente autonomi, anche perché lassù, a 2400 mt, non arriva nulla, funzioniamo con sole e vento.
Al momento non ho in corso ulteriori attività o bandi con il GAL, però la sua azione è davvero fondamentale per il territorio, segna il punto di svolta per i gestori di tante attività e spesso il suo aiuto fa la differenza tra tenere aperto o chiudere.